martedì 26 febbraio 2013

Rassegna d’arte contemporanea ArteDonna2013

Grazie a Tiziana Zini, valente artista e ritrattista, fondatrice del gruppo “Donne in Arte” insieme a Romana Romeo e proprietaria del negozio/galleria di belle arti “Un angolo d’Arte” in Corso Garibaldi a Lonato del Garda (Brescia), qui dove contattarla e al Dott. Simone Fappanni, critico d’arte, scrittore e poeta di chiara fama, qui il suo sito dove si raccolgono pagine interessantissime su tecniche artistiche, nuovi linguaggi creativi oltre ad eventi di pregio, ho potuto partecipare a questa rassegna che si terra’ dal 9 marzo al 11 aprile 2013.

Ringrazio Tiziana che mi ha proposta e ringrazio Simone che mi ha accettata.

domenica 24 febbraio 2013

Questioni di Stile

Dopo la nostra prima collaborazione nella mostra “Partita Doppia”, qui, io e Lorena (Bastianoni), estremamente galvanizzate dal successo che avevamo riscosso, pur consapevoli che si trattava di un evento circoscritto, sentivamo dentro una specie di strana e inspiegabile ansia creativa che ci faceva incontrare e discutere per ore di progetti futuri e di arte.
Fu proprio durante quelle serate davanti a fumanti tazze di caffè e a troppi dolcetti che nacque l’idea di “Questioni di stile”.

Nelle nostre elucubrazioni avevamo spesso preso in considerazione il fatto di essere così diverse nell’interpretare l’arte e mettendo le nostre due sensibilità a confronto, fra tradizione e modernità, era logico ed estremamente lineare che il nostro disquisire ci portasse inevitabilmente a parlare di stile.

Ma cos’è lo stile?
Lo stile puo’ essere una tendenza artistica o letteraria che scaturisce da un particolare momento della storia oppure semplicemente un modo di porsi, di vestire, di muoversi, di vivere. Le due componenti si influenzano vicendevolmente e il macrostile di un particolare periodo storico viene accettato o osteggiato da una serie di microstili che danno origine a nuove correnti stilistiche che a loro volta influenzano il gusto comune.
Molti stili continueranno ad esistere e ad estendere la propria influenza, alcuni saranno semplicemente considerati delle mode passeggere e molti altri convivranno e si evolveranno.

Mentre Lorena, più tradizionale, portava le sue argomentazioni di stampo classico per spiegarmi il motivo delle sue scelte pittoriche, la sottoscritta, assolutamente innamorata di arte contemporanea sbocconcellava biscotti e concetti filosofici su avanguardie e correnti ideologiche del nostro ultimo secolo.
Poi, come se l’una avesse intuito quello che l’altra aveva pensato, io e Lorena ci guardammo e sorridemmo e, all’unisono, dicemmo: “Ma si, al di là di tutto è una questione di stile”.
Era il nostro titolo. Cambiammo solo una vocale.

Lo stile che doveva animare il nostro progetto pittorico partiva dalla consapevolezza della nostra diversita’, non solo come espressione formale o tendenza artistica, ma come soggetto portatore di qualita’ precise che assumevanono un significato intrinseco e particolare, in grado di determinare i valori morali, ideologici e culturali di ognuna di noi e della nostra evoluzione personale.

domenica 10 febbraio 2013

Mes Africains


Il Giappone è dritto, l’Africa è curva


Il titolo di questo post, tratto da un articolo del collezionista d’arte francese Jean Pigozzi e trovato per caso poco tempo fa in rete, qui l’originale, nemmeno a farlo apposta, riassume esattamente quella che è stata la linea pittorica che ha mosso la mia ispirazione.
Chi mi conosce e ha già letto la sezione dedicata alle opere di stampo giapponese qui, riconoscerà certamente nella prima affermazione un chiaro nesso con la mia passione per il geometrismo estremizzato dei soggetti e il loro essere ingabbiati in confini delimitati da linee inesorabilmente dritte.
Questa affermazione il Sig. Jean Pigozzi la pubblica nel 2011 ma la sottoscritta aveva già sviluppato, del tutto inconsciamente, questo concetto nel lontano 2007, periodo nel quale ho cominciato ad approfondire la mia personale filosofia sul tema.
Il problema e’ che non mi chiamo Jean Pigozzi e che purtroppo tutte le mie belle teorie sono rimaste solo mie senza nessuna divulgazione.

Ma non è finita!

Dopo la fase giapponese il mio appetito espressivo e la mia urgenza di creatività volevano guardare oltre.
Avevo scoperto il colore e le diverse opportunità che le mescolanze cromatiche potevano creare e intuii che stavo cercando un modo in cui mettere insieme l’apparente staticità e il rigore formale delle opere di ispirazione giapponese con la voluttuosa morbidezza di una pennellata di colore.
Ma quale poteva essere il soggetto?